Giochi in famiglia: un messaggio speciale per te!
Cosa desiderano i bambini dai
propri genitori? Cosa vorrebbero comunicare loro? In che modo sognano di
trascorrere un po’ di tempo insieme? Non è facile rispondere a questa domanda e
c’è chi potrebbe ipotizzare i “soliti” desideri materiali - come una
play-station, una bambola nuova o avere libero accesso ai giochi sul tablet -
ma al di là di qualsiasi supposizione, realistica o no, per rispondere a queste
domande la cosa più semplice da fare rimane una sola: abbandonare indovinelli,
congetture e previsioni… e chiederlo direttamente a loro! Le sorprese (e le
emozioni) sono assicurate.
Siamo sempre così presi dal fare le cose, dal rincorrere gli impegni
fra lavoro, casa, scuola e attività varie, che la comunicazione con i figli
si riduce spesso a poche – ripetitive – frasi:
ti sei lavato i denti? Ti sei vestito? Riordina i giochi! Spegni la TV! Hai
fatto i compiti? Mettiti la sciarpa! Magari ci si vede tutti i giorni e questo
basta a farci credere che vada bene così, ma siamo davvero sicuri che
il tempo trascorso assieme sia tempo di qualità? E che lo stiamo investendo nel migliore dei modi possibili?
Vi faccio l’esempio di un
genitore che porta il figlio al parco e ne approfitta per sedersi su una
panchina per finire le ultime telefonate/mail di lavoro: è vero che ha portato
il figlio al parco e che il bimbo si diverte, ma se in quell’ora mettesse in
pausa il telefono anche solo 10 minuti per giocare, a mio avviso il loro
tempo insieme avrebbe un valore aggiunto in più, senza nulla togliere agli
amichetti o al lavoro.
Trascorrere del tempo insieme
non significa semplicemente condividere gli stessi spazi. Certo, è importante e permette di stare vicini,
pur facendo cose diverse. Ma a volte basterebbe davvero poco, come un attimo
per un abbraccio, una carezza, un “Ciao, come stai?”, per poi riprendere le
proprie attività, sapendo però di aver creato vicinanza vera, che è
anche e soprattutto condivisione (di un
gioco, di un’idea, di un’emozione…).
Quante volte ci ricordiamo di
chiedere al nostro partner: “Come stai”?
Quante volte lo chiediamo ai nostri figli? Sono due parole
semplicissime eppure così difficili da pronunciare… soprattutto quando chiederli comporta il fermarsi ad ascoltare,
posare il telefono, spegnere la TV, dedicare del tempo per osservare, entrare
nel mondo dell’altro ed essere sinceramente curiosi di sapere come sta.
Ultimamente ho condotto un
laboratorio pedagogico dal titolo Un messaggio speciale per te!, in cui chiedevo ai bambini di scrivere (o disegnare)
cosa avrebbero voluto fare quella sera, una volta arrivati a casa, con i propri
genitori (o con mamma, o papà, i
nonni, ecc.) e sapete quali sono state le richieste più
gettonate? Fare le coccole, giocare, ridere e scherzare, essere felici.
Toccante, eh? E’ una semplicità
disarmante, che ci può sorprendere e commuovere, ma che può e deve anche farci riflettere
su quanto questi piccoli/grandi gesti d’amore rivestano un ruolo fondamentale,
tanto da rappresentare il desiderio più grande per un bambino.
Potete facilmente replicare il
laboratorio a casa. Ecco l’occorrente ed alcuni spunti per farlo:
- materiale: fogli bianchi e/o colorati, penne e
pennarelli, stickers, glitters, stampini, forbici, colla, buste;
- per ogni messaggio (scritto o disegnato, a seconda
dell’età del bambino) utilizzare un foglio ed una busta;
- preparare un messaggio/busta per ciascun membro
della famiglia;
- sul foglio: scrivere/disegnare come si vorrebbe
trascorrere un po’ di tempo insieme (es. invito per cenetta romantica,
giocare alle costruzioni, fare le coccole, raccontare barzellette, ecc.);
- imbustare ed affrancare (con un timbrino),
specificando il nome del mittente e del ricevente (moglie, marito, papà,
mamma, figlia, figlio, nonni e così via…);
- decorare a piacere, lasciando campo libero alla
fantasia;
- alla sera, scambiarsi i messaggi direttamente o
nasconderli sotto il cuscino o magari organizzare una caccia al tesoro;
- darsi un tempo (es. una settimana) entro cui
realizzare tutti i messaggi richiesti e pianificarli (es. nel weekend o
domani dopo scuola).
In questo modo potrete abituarvi
con facilità ad esprimere i vostri desideri, a comprendere quelli degli altri e
a ritagliarvi del tempo di qualità da trascorrere insieme in un modo davvero
speciale.