L’atto del parlare implica l’intervento di diversi organi concatenati fra loro che fanno parte del cosiddetto apparato fono-articolatorio. Questo è formato da organi che svolgono principalmente altre funzioni, come quelle masticatorie e respiratorie, e possono essere organi mobili o fissi. Sono organi mobili le labbra, la mandibola, la lingua e le pliche vocali (conosciute anche come corde vocali): variando la posizione di questi ultimi, il parlante modifica il flusso dell’aria polmonare, producendo e articolando i diversi suoni della nostra lingua. Sono invece organi fissi i denti, gli alveoli, il palato duro e il palato molle. A questi si possono aggiungere tutti gli organi da cui viene l’aria espiratoria, cioè i polmoni, la laringe, la faringe e il naso, che partecipa alla produzione di suoni nasali. In questo articolo, però, mi limiterò a trattare degli organi mobili e dell’importanza della pianificazione, programmazione ed esecuzione dei loro movimenti a livello a
Nell’articolo di oggi, a seguito dei precedenti articoli in cui venivano trattati gli indici predittivi e i prerequisiti per l’apprendimento della letto-scrittura, verranno esposte alcune proposte per attività da svolgere in ambito scolastico, utili per le maestre e facilmente adattabili anche al lavoro di gruppo. Andremo quindi a proporre attività su: - Competenze metafonologiche - Percezione visiva e integrazione visuo-motoria - Attenzione visuo-spaziale • Competenze metafonologiche In questa parte verranno descritte alcuni giochi per lavorare sulle competenze metafonologiche che risultano un prerequisito importante e fondamentale per l’apprendimento della letto-scrittura. - Le parole in movimento: si ritiene fondamentale iniziare il percorso proponendo un’attività di movimento, in modo che i bambini possano capire, provando e guardando, la composizione delle parole. Si creeranno, dunque, dei percorsi con cerchi a terra e, dopo aver pescato un’immagine, il bambino dovrà sal
Racconta Plutarco che Demostene, politico e oratore ateniese vissuto nel IV sec a.C., al suo primo discorso pubblico, fu deriso dal popolo per il suo stile strano e rozzo, impacciato da frasi lunghe "..una mancanza di respiro, che, rompendo e disarticolando le sue frasi, rendeva oscuro il senso e il significato di ciò di cui parlava". Demostene si sottopose ad una vera e propria terapia logopedica basata sulla recitazione dei testi dei grandi autori del teatro greco, sull'impostazione della respirazione. Provò a controllare la sua disfluenza esercitandosi per ore a parlare con dei sassolini in bocca: nelle sue Filippiche, si scagliò contro Filippo II di Macedonia, entrando nel pantheon dei grandi oratori attici. Nel 2010, Tom Hooper, con il film "Il discorso del re", ha portato sul grande schermo la storia di re Giorgio VI che si affidò alle cure del visionario logopedista Lionel Logue per curare la sua balbuzie. Attraverso salti ed esercizi di respiraz