Parole da dedicarci
Quante parole ogni giorno si preparano ad uscire, per poi
perdersi proprio sulla punta della lingua che le ha generate?
È successo a tutti noi di provare almeno una volta nella
vita quella strana, e aggiungerei fastidiosa, sensazione per cui vorremmo dire
qualcosa, eppure non riusciamo a farlo perché le parole sembrano non voler
uscire.
Così come ci sarà capitato di rimanere immobili, colti
all’improvviso dalle emozioni, davanti ad un bel gesto.
In quella situazione ‘limbica’
nella quale vorremmo dire tanto e subito decidiamo di restare in silenzio con
la sensazione che qualunque parola conosciuta non potrebbe essere quella adatta
a descrivere la gioia che stiamo provando.
Queste piccole difficoltà che tutti abbiamo provato sulla
nostra pelle possono esserci d’aiuto per capire meglio ciò che provano i
bambini con quelle difficoltà espressive che spesso vengono raccolte, in modo
indistinto, sotto il grande nome dei disturbi di linguaggio.
Pensiamo a cosa sarebbe di noi se non avessimo la
possibilità di esprimerci liberamente; se le parole a nostra disposizione non
fossero sufficienti o adatte a dire ciò che vorremmo. Dovremmo affidare i nostri
pensieri ad altre persone e queste, con i mezzi in loro possesso, avrebbero il
compito di dar voce a ciò che ci passa per la testa. Non è detto che il
messaggio finale, prodotto da chi sostituisce la sua voce alla nostra,
rispecchi esattamente ciò che avremmo voluto dire.
In alternativa, potremmo decidere di tenere per noi ciò che
pensiamo lasciando che le nostre difficoltà espressive ci impediscano di dare
la nostra opinione e di relazionarci adeguatamente con il prossimo.
Un bimbo che non ha gli strumenti per poter dire tutto ciò
che vuole, rischia di non imparare a relazionarsi correttamente con i suoi
pari, e con tutte le persone che orbitano nel suo piccolo universo, andando in
contro alla possibilità di sviluppare comportamenti aggressivi e antisociali o
al contrario di isolarsi dal resto del mondo, che non capisce e non lo capisce.
Ecco quindi perché è così importante parlare di linguaggio,
e di disturbi del linguaggio. Tra gli strumenti di comunicazione a nostra
disposizione, la parola è sicuramente quello più potente e quello che
privilegiamo per comunicare con gli altri. Per questo quindi, una limitazione delle
capacità linguistiche potrebbe essere la
causa di seri problemi di comunicazione e di adattamento sociale.
S. 3 anni, e un forte disturbo di linguaggio che gli
impedisce di farsi capire dagli altri. Tramuta questa sua difficoltà in un
eccesso di rabbia accompagnata da una pioggia di giocattoli.
G. 4 anni e mezzo è consapevole di non saper parlare proprio
bene bene. Decide di stare in silenzio e di usare i gesti per farsi capire.
G. 6 anni tra qualche mese e un disturbo di linguaggio non
osservato prima. Chiede spesso l’aiuto di S. il fratello maggiore, che si
sostituisce a lei ogni qual volta non sa cosa dire.
Molti studiosi concordano nel sostenere che l’apprendimento
del linguaggio dipenda dall’azione combinata di componenti innate, che ci
predispongono a sviluppare tale competenza, e di componenti ambientali che
fungono da modello nell’acquisizione della lingua specifica cui siamo esposti.
A tal proposito l’ambiente in cui il bimbo è inserito ancor
prima di nascere, ricopre quindi un ruolo importantissimo per il corretto
sviluppo delle sue future abilità linguistiche.
Un ambiente in cui la voce di una mamma, che accompagna la
crescita del suo bimbo raccontando storie e cantando canzoni, è sostituita
dalla voce di cartoni animati e programmi televisivi non è di certo terreno
fertile per lo sviluppo di una buona competenza linguistica.
Ritmi serrati, stress e un mondo sempre più povero di parole
in famiglia e all’esterno sono le cause cui vengono attribuite le sempre più
diffuse difficoltà di linguaggio riscontrate.
Vi propongo dunque di fermarvi a riflettere dopo questa
breve panoramica sul problema…
Pensate ai vostri bambini come a dei pittori intenti a
dipingere un meraviglioso tramonto, non vorreste che potessero avere a loro
disposizione tutti i colori possibili per dipingere le sfumature che i loro
occhi sono in grado di cogliere? Non dareste loro tutti gli strumenti a vostra
disposizione per poterlo fare?
Tornate ora a pensare ai vostri bimbi così come sono, ognuno
nella sua splendida unicità. Non vorreste dar loro tutte gli strumenti per
diventare adulti autonomi e indipendenti, adeguatamente integrati in una
società che ha bisogno di loro?
Forse è sufficiente meno di quel che pensate… e riempire il mondo dei vostri bambini con parole vere potrebbe essere il primo passo.
Forse è sufficiente meno di quel che pensate… e riempire il mondo dei vostri bambini con parole vere potrebbe essere il primo passo.
Liliana Procopio